L’azienda
Superconti SpA è una catena di supermercati molto attiva in Umbria, Marche e Lazio, con 140.000.000 € di fatturato complessivo. Ha visto una forte crescita ottenuta in breve tempo, diventando un vero punto di riferimento per le province del Centro Italia.
La sfida
Il gruppo era organizzato con punti vendita autonomi. Le materie prime arrivavano direttamente al singolo negozio dove il reparto di macelleria interno provvedeva in autonomia alla preparazione, al confezionamento e alla successiva vendita.
L’approvvigionamento frammentato fra i fornitori e le differenti competenze nella lavorazione delle carni, diversi da negozio a negozio, rendevano troppo diseguali i risultati all’interno della catena di supermercati. Questo si ripercuoteva sulla percezione che la clientela aveva del brand. La sfida era di poter offrire al cliente, la stessa qualità all’interno di ogni punto vendita.
La soluzione
Era necessario standardizzare la qualità del prodotto realizzando per la catena Superconti SpA un CPC, Centro di Produzione Carni ossia laboratorio di lavorazione e, di conseguenza, centralizzare tutte le consegne dei fornitori.
I fornitori, a loro volta, sono stati ridotti di numero poiché dovevano rifornire solo il CPC invece di tanti punti vendita, come illustrato nella case history sull’organizzazione dell’acquisto carni.
La fase operativa
Progettazione del Centro di Produzione Carni.
“Un laboratorio di lavorazione necessita di una progettazione volta a ridurre al minimo gli spostamento dei prodotti dall’ingresso all’uscita.”
Il primo step è stato pensare una logistica efficiente per la struttura che doveva accogliere il CPC. La pianificazione si è concentrata sulle diverse aree destinate al ricevimento delle merci, differenti per tipologia e trasporto, e sulle attrezzature degli ambienti dedicati alla macelleria e alle diverse lavorazioni dei prodotti, anche in ambiente protetto.
Organizzazione dei processi interni
“Il rispetto degli standard prefissati dipende molto dalle procedure individuate per ottenerli.”
Il secondo step è stato creare precise procedure interne per assicurare standard di qualità stabili. I passaggi e i procedimenti che riguardavano le diverse lavorazioni del prodotto sono stati raccolti in un manuale, portato a conoscenza di tutti gli operatori del centro.
A ogni rifornitore, infine, è stata comunicata una precisa finestra di orario per le consegne, per evitare colli di bottiglia e avere tutta la merce pronta e a disposizione della struttura.
I risultati
La centralizzazione della lavorazione e delle consegne, oltre a consentire un migliore controllo quantitativo e qualitativo delle carni, ha portato con sé molti risultati positivi:
- incremento delle vendite
- aumento della marginalità
- migliori risultati operativi nei punti vendita
- incremento della shelf life del prodotto
- maggiore offerta di piatti pronti
- contenimento dei costi del personale
L’azienda ha anche potuto commercializzare il prodotto realizzato verso altri canali di distribuzione organizzata e Ho.Re.Ca., diventando essa stessa un fornitore importante.
“Le scelte organizzative per la fase di lavorazione della carne incidono profondamente sulla resa e la durata del prodotto finale.”
Raffaello Antognoli, consulente in Meat Management